Il matrimonio celebrato all'estero per avere valore in Italia deve essere trascritto presso il Comune italiano competente.
Cos'è
Si tratta della trascrizione dei matrimoni all’estero di residenti nel Comune di Teti o iscritti all’AIRE, quindi sia di cittadini italiani che stranieri.
A chi si rivolge
Destinatari del servizio:
Il cittadino che ha contratto un matrimonio/unione civile all'estero ha la possibilità di chiedere la trascrizione dell'atto nei registri dello Stato civile del comune di residenza.
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Come si fa:
Nel caso di matrimonio all’estero di cittadini italiani residenti nel Comune di Teti o iscritti all’AIRE, l'atto in originale emesso dall'Ufficio dello Stato Civile estero, debitamente legalizzato e tradotto, dovrà essere rimesso, a cura degli interessati, alla Rappresentanza consolare che ne curerà la trasmissione in Italia ai fini della trascrizione nei registri di Stato Civile del Comune competente. L'Ufficiale di Stato Civile, verificati i requisiti (traduzione, legalizzazione dell'atto da parte della competente Autorità diplomatica italiana all'estero, se necessaria, e non contrarietà all'ordine pubblico interno), trascrive l'atto e predispone le proposte di annotazione a margine dell'atto di nascita e la comunicazione di variazione anagrafica. Nel caso di trascrizioni ex art. 19 D.P.R. 396/2000, di matrimoni contratti all'estero da cittadini stranieri residenti, le disposizioni vigenti consentono la sola riproduzione dell'atto a favore dell'interessato, ma non il rilascio di certificazione, né tantomeno eventuali annotazioni che dovessero pervenire da Tribunali relative a separazioni personali, ma solo annotazioni di regime patrimoniale con atti notarili. Normativa: Codice Civile - art. 115 - artt. 16 e segg. D.P.R. 396/2000 - D.P.R. 445/2000
In alternativa il connazionale potrà presentare l'atto, debitamente legalizzato e tradotto, direttamente al Comune italiano di appartenenza (vedi art. 12, comma 11, DPR 396/2000).
Gli atti rilasciati dai Paesi che hanno aderito alla Convenzione di Vienna dell'8 settembre 1976, che prevede il rilascio di un modulo plurilingue, sono esenti da legalizzazione e da traduzione. Tali Paesi sono: Austria, Belgio, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Capo Verde, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Italia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Moldova, Montenegro, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Turchia.
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Aggiornamento:
14/07/2022, 09:42